Mercoledì 07 Febbraio alle ore 16.30 presso l’auditorium “A. Ciprioti” dell’Istituto Comprensivo Radice Alighieri di Catona, si è tenuto un incontro formativo per docenti e genitori, dal titolo: “Bullismo e Cyberbullismo – Le insidie fuori e dentro la scuola”.
La complessa tematica vede sempre più la scuola impegnata ad individuare e a contrastare i fenomeni di bullismo e cyberbullismo, realizzando interventi mirati di prevenzione del disagio, ponendo in essere specifiche azioni culturali ed educative rivolte a tutta la comunità scolastica, ivi comprese le famiglie.
Ed è proprio con questa finalità che la Scuola ha richiesto il supporto di illustri relatori che operano in ambito pubblico ed istituzionale, per informare ed approfondire gli aspetti di questo grave fenomeno.
Moderatrice del dibattito, il Dirigente Scolastico Avv. Simona Sapone che ha esordito salutando i presenti e ringraziando gli ospiti per il pregevole contributo. Partendo dalle indicazioni operative della legge 71 del 2017, recante come titolo “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”, il Dirigente ha voluto sottolineare come la Scuola ha un ruolo fondamentale nella prevenzione e nel contrasto di episodi di bullismo. L’importanza dell’incontro presuppone la partecipazione attiva di tutti, nella consapevolezza che la collaborazione e la sinergia hanno come finalità la tutela e la salvaguardia dei minori.
Esaustivo è stato l’intervento del dott. Vincenzo Maria Romeo, psichiatra e docente dell’Università per stranieri “D. Alighieri” che ha stilato l’identikit del bullo e della vittima come “due facce della stessa medaglia”, prototipo di una persona che ha difficoltà a fare emergere la propria personalità e che, tramite una posizione di forza si impone agli altri. Ancora più preoccupante è il cyberbullismo che in un click e, in assenza di parametri spazio-temporali, attiva un processo di deumanizzazione nel quale il soggetto pensa che al di là dello schermo non vi si una persona ma un oggetto inanimato che diventa vulnerabile a qualsiasi attacco.
Molto emozionante è stato il video proposto dalla dott.ssa Di Natale, compartimento della polizia postale e delle Comunicazioni Calabria, che ha ricordato Carolina Picchio, la ragazza di 15 anni che per sfuggire alle immagini compromettenti messe in rete da alcuni suoi coetanei preferisce lanciarsi nel vuoto. La dott.ssa invita tutta la platea a guardare i propri figli negli occhi e ad educarli ai sentimenti dell’amore dando maggiore peso alle parole che, scritte su internet, diventano indelebili e “fanno più male delle botte”.
Il pubblico intervenuto nella sala ha poi applaudito al toccante monologo “Mi Chiamo Gianna Catino”, interpretato da Alessandra De Liguoro del Centro Studi Quasimodo “Onlus” che ha raccontato la storia di Gianna Catino, vittima del bullismo durante il suo percorso scolastico. Una storia come ce ne sono tante. Una bambina come tante. Una bambina costretta a vedere ogni giorno la sconfitta della propria felicità…che, davanti ad una finestra, si chiede come sarebbe volare via e sparire per sempre.
Sul tema del bullismo incisivo l’ intervento della dott.ssa Patrizia Surace del Tribunale dei Minorenni di Reggio Calabria che ha spiegato come la legge 71/2017, al fine di responsabilizzare i minori di 14 anni autori di reati, ha introdotto la procedura dell’ammonimento. Grande importanza viene dato al ruolo della prevenzione che la scuola con il suo patto di corresponsabilità deve mettere in atto in modo da “creare un contesto emotivo” di dialogo e confronto tra tutti gli attori preposti all’educazione dei ragazzi. A tale scopo ogni Istituto Scolastico, nell’ambito della propria autonomia, deve individuare fra i docenti un referente con il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e di contrasto del bullismo e del cyberbullismo.
Alla domanda del Dirigente Scolastico, cosa fa il Tribunale quando si accerta che vi sono condotte di bullismo, risponde l’avv. Angela Malara dell’ufficio Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza. E’ il Garante che accoglie le segnalazioni che i docenti e i Dirigenti sono tenuti a denunciare, solo così possono essere intrapresi veri percorsi formativi.
Infine l’intervento sagace del docente di etica della comunicazione Dr. Eduardo Lamberti Castronuovo che conclude il dibattito suggerendo un efficace antidoto contro il bullismo cioè la cultura. Il migliore motore di ricerca – aggiunge Lamberti – deve diventare” la curiosità di apprendere, la passione verso l’arte e tutte le sue manifestazioni”.
Il Dirigente esprime viva soddisfazione per l’interesse e l’attiva partecipazione di docenti e genitori e porge un sentito ringraziamento ai relatori augurando che la voglia di parlare e di ascoltare diventi contagiosa e che il sentimento che accomuna la platea accompagni tutti nelle buone pratiche educative.
A cura di : FF.SS. Area/5